
Volpe Bianca 2025: droni, tecnologia e tradizione alpina in campo
Tra il 10 e il 15 marzo, le maestose Dolomiti della Val Pusteria e Cortina d’Ampezzo sono state teatro dell’esercitazione internazionale “Volpe Bianca 2025”, un evento chiave per testare la capacità delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano di operare in condizioni estreme, simulando scenari artici.
L’esercitazione, che ha visto la partecipazione delle brigate Julia e Taurinense, con il supporto cruciale del 9° Reggimento Sicurezza Cibernetica “Rombo”, e contingenti da Polonia e Romania, ha posto un forte accento sull’integrazione di tecnologie avanzate per ottimizzare l’efficacia sul campo. In particolare, l’interazione tra Alpini, droni e robot quadrupedi, insieme ad altri dispositivi all’avanguardia, ha evidenziato un equilibrio tra esperienza umana e innovazione.
“Arctic Shield”: un laboratorio tecnologico ad alta quota

Il 9° Reggimento “Rombo” ha giocato un ruolo centrale, gestendo le tecnologie avanzate, con un focus su guerra cibernetica ed elettronica. Per cinque giorni, a oltre 2000 metri di quota, l’unità è stata protagonista di “Arctic Shield”, una sotto-esercitazione ad alto contenuto tecnologico, testando competenze cibernetiche in condizioni artiche simulate.
Oltre a droni e sistemi di contromisure elettroniche, sono stati impiegati motoslitte, quad di ultima generazione ed elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito, tra cui quelli dello Squadrone Toro di Venaria. Sotto la direzione del Generale David Colussi, comandante della Brigata Taurinense, “Arctic Shield” ha confermato l’importanza crescente della sicurezza cibernetica e della guerra elettronica, anche in contesti operativi specializzati come l’alta montagna.
Volpe Bianca 2025: droni e guerra elettronica

L’impiego sinergico di droni e sistemi di guerra elettronica da parte del “Rombo”, a supporto del 3° Reggimento, ha dimostrato un approccio multifattoriale per migliorare la consapevolezza situazionale e l’efficacia operativa. I droni hanno fornito ricognizione aerea e sorveglianza in tempo reale, mentre i sistemi di guerra elettronica hanno disturbato comunicazioni e sensori avversari. Questa integrazione sottolinea l’evoluzione dell’Esercito Italiano verso un impiego sempre più strategico della tecnologia.
L’Artico: un focus strategico per le Truppe Alpine
“Volpe Bianca 2025” ha posto l’attenzione sull’Artico, riflettendo l’impegno dell’Esercito Italiano nello sviluppare capacità operative nel Grande Nord, basandosi sull’esperienza alpina in climi rigidi. L’esercitazione “Nordic Response” in Norvegia, con la partecipazione del 2° Reggimento di Cuneo, ha preceduto questo importante evento.
Tecnologia Offensiva: le nuove Loitering Munition di MBDA Italia

Un momento di particolare interesse dell’esercitazione “Volpe Bianca 2025” è stata la presentazione, in anteprima pubblica, di due nuove loitering munition sviluppate da MBDA Italia: la MINI e la SMALL. Queste munizioni circuitanti rappresentano un’evoluzione significativa nel potenziamento delle capacità offensive delle piccole unità, fornendo loro risorse organiche per attacchi di precisione.
MINI
Realizzata in collaborazione con Siralab, MINI è un quadricottero dal peso di circa 2 kg, basato sulla piattaforma SR-X1 dotata di bracci pieghevoli per facilitarne il trasporto e il dispiegamento. Con un raggio d’azione compreso tra 1 e 5 km, la MINI utilizza un collegamento dati sicuro per l’autorizzazione dell’attacco da parte di un operatore a terra, garantendo un’identificazione precisa del bersaglio prima dell’ingaggio. La munizione è equipaggiata con una testata bellica da 500g prodotta da KNDS Ammo Italy, progettata per generare un cono di frammenti verso il basso, rendendola particolarmente efficace contro fanteria allo scoperto e veicoli scarsamente protetti. Il suo impiego è previsto a livello di squadra o plotone, fornendo a queste piccole unità una capacità di fuoco di precisione precedentemente non disponibile.
SMALL
Questa loitering munition si basa su un drone ad ala fissa sviluppato da Skye Eye Systems. Con un peso inferiore a 8 kg al decollo e dimensioni contenute (circa 1 metro di lunghezza e apertura alare), la SMALL è dotata di una testata bellica da 1.5 kg posizionata nella parte anteriore della fusoliera. Il suo raggio d’azione, compreso tra 10 e 15 km, e un’autonomia di 30-40 minuti, la rendono ideale per missioni di ricognizione prolungata e attacchi a distanza. Similmente alla MINI, la SMALL utilizza un collegamento dati per l’autorizzazione dell’ingaggio da parte dell’operatore. Una caratteristica distintiva della SMALL è la sua capacità di essere lanciata da un contenitore grazie alle ali pieghevoli e agli stabilizzatori verticali, facilitandone l’integrazione logistica e l’impiego a livello di plotone o compagnia.
Robot quadrupedi: esplorando nuove frontiere operative

L’introduzione dei robot quadrupedi rappresenta un significativo passo avanti nell’adozione di sistemi autonomi per operazioni in ambienti ad alta complessità. Questi sistemi robotici, con la loro architettura che riproduce le capacità di locomozione animale, aprono nuove prospettive per l’esecuzione di compiti che richiedono agilità e resistenza.
In particolare, il loro potenziale si estende a missioni di ricognizione anti-sabotaggio, dove la loro mobilità consente di superare ostacoli come rampe di scale e di interagire con l’ambiente, ad esempio aprendo porte e rimuovendo detriti. Dotati di sistemi avanzati di rilevamento laser e termico, questi robot possono mappare ambienti complessi, rilevare minacce e individuare tracce di esplosivi o agenti CBRN.
La capacità di impiegare un braccio robotico per la manipolazione di oggetti, inclusa la rimozione di ordigni, aggiunge un ulteriore livello di versatilità a questi sistemi, rendendoli strumenti preziosi per una vasta gamma di applicazioni militari.
Verso un futuro tecnologico: le conclusioni dell’esercitazione

Con la conclusione di “Volpe Bianca 2025”, le Truppe Alpine hanno fornito una dimostrazione tangibile della loro capacità di integrare tradizione ed innovazione tecnologica in scenari operativi complessi. Le prove di resistenza e abilità, come “Ice Patrol” e “Ice Challenge”, hanno evidenziato la resilienza e la preparazione dei reparti, mentre “Arctic Shield” ha messo in luce il ruolo fondamentale delle tecnologie avanzate, come droni e sistemi di guerra elettronica, nel migliorare l’efficacia delle operazioni in ambienti estremi.
L’Arctic Forum Dolomites 2025, parallelamente alle attività sul campo, ha fornito un’importante piattaforma per il dibattito sulle sfide geopolitiche dell’Artico, sottolineando la rilevanza strategica di questa regione.
Infine, la menzione del contributo alla sicurezza dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026 ha ribadito il ruolo cruciale delle Truppe Alpine nel garantire la sicurezza e il successo di eventi di portata internazionale, confermando il loro status di avanguardia nell’addestramento e nell’operatività in ambienti estremi.
[Credits: Esercito Italiano, InfoDifesa]
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