Firenze: droni e georadar ricreano il fiume Arno in digitale
Firenze: droni e georadar per dare vita a un fiume virtuale. L’Università degli Studi di Firenze rivoluziona la gestione dell’Arno con un progetto ambizioso: la creazione di un gemello digitale 3D.
Un’iniziativa che non solo garantirà una protezione più efficace del patrimonio artistico e ambientale della città, ma aprirà nuove prospettive per la ricerca e l’educazione.
Droni, georadar e sensori all’avanguardia
A partire dal 29 agosto, un team di esperti del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale si è messo al lavoro per realizzare una replica digitale estremamente dettagliata del tratto di Arno che attraversa il cuore storico di Firenze, da Ponte alle Grazie a Ponte alla Carraia.
Grazie all’impiego di tecnologie multi-sensore all’avanguardia, verrà mappato in 3D non solo il fondo del fiume, ma anche ponti, edifici e le strade circostanti.
Perché un gemello digitale?
L’obiettivo principale del progetto è la creazione di un modello tridimensionale estremamente dettagliato dell’alveo fluviale e del suo contesto urbano.
Tramite l’impiego di tecnologie all’avanguardia, quali sensori batometrici multibeam e sistemi lidar montati su droni, si otterrà una rappresentazione accurata della morfologia del fondo, delle strutture artificiali come ponti e argini, e degli edifici che si affacciano sul fiume.
L’utilizzo del georadar, inoltre, consentirà di investigare il sottosuolo, fornendo informazioni cruciali sulla stratigrafia dei sedimenti e sulle eventuali cavità o infrastrutture sotterranee.
Questo complesso di dati, integrato in un unico modello digitale, costituirà una sorta di “gemello digitale” dell’Arno, consentendo di simulare scenari idraulici complessi e di valutare l’impatto di interventi di ingegneria idraulica.
Pillole di Storia: l’alluvione del 1966
È ancora vivido nella memoria dei fiorentini il ricordo della tragica alluvione che colpì Firenze il 4 novembre 1966. Dopo due giorni di diluvio ininterrotto, l’Arno esondò, travolgendo non solo il centro storico, ma l’intero bacino idrografico, sia a monte sia a valle della città.
Oltre alle numerose vittime, furono inquantificabili i danni all’immenso patrimonio artistico di Firenze.
Migliaia di volumi, tra cui preziosi manoscritti o rare opere a stampa, furono coperti di fango nei magazzini della Biblioteca Nazionale Centrale, i depositi degli Uffizi vennero totalmente allagati e il Crocifisso di Cimabue della Basilica di Santa Croce, nonostante un imponente lavoro di restauro, è andato perduto all’80%.
Migliaia di volontari di tutte le nazionalità risposero agli appelli di aiuto e giunsero a Firenze subito dopo l’alluvione per salvare le opere d’arte e i libri, e per aiutare con le opere di pulizia e ricostruzione.
Anche alla luce di questo tragico episodio che ha profondamente segnato la storia del capoluogo toscano, l’iniziativa di Unifi ha tra i suoi scopi la protezione e conservazione dei beni culturali contro cambiamenti climatici e rischi naturali e antropici.
Un futuro immersivo
Grazie alla realtà virtuale, sarà possibile “tuffarsi” letteralmente nel modello 3D dell’Arno, esplorando ogni dettaglio del tratto di fiume.
Si potrà esaminare non solo la struttura visibile, ma anche quanto perennemente sotto il livello dell’acqua, come fondali, porzione sommersa dei ponti e delle opere idrauliche, stato di conservazione dei muri di contenimento.
Il modello fornirà anche dati sul livello di inquinamento di plastica nel fiume.
Un progetto di portata internazionale
L’iniziativa dell’Università di Firenze si inserisce in un contesto internazionale in cui la digitalizzazione sta rivoluzionando il modo in cui gestiamo il nostro patrimonio ambientale.
I risultati di questo progetto saranno seguiti con grande interesse dalla comunità scientifica internazionale e da tutti coloro che amano Firenze. Il gemello digitale dell’Arno rappresenta un passo avanti significativo verso una gestione più sostenibile e consapevole del nostro territorio.
[Credits: Università degli Studi di Firenze]
Leggi anche:
UE: 184 milioni di euro per sorvegliare i confini con i droni
Droni contro zanzare: una rivoluzione nella lotta alle malattie tropicali
Squali, sicurezza e droni: dagli USA arriva SharkEye
Progetto Brigantine: droni subacquei per tutelare le foreste marine
Richiedi
info
Sovvenzioni
Con riferimento all’art. 1 comma 125 della Legge 124/2017, qui di seguito sono riepilogate le sovvenzioni ricevute nell’anno 2022:
Soggetto erogante: Stato Italiano
Contributo ricevuto: 16.398
Causale: Bonus investimenti L.160/19
Certificazioni
In quanto Operatore/Pilota con autorizzazioni Enac n. 3975 e n. 4488 tutti i nostri servizi sono assoggettati al rispetto del Regolamento dei Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto ed in particolare all’ art. 8
Scopri le certificazioni