Droni spia alle Olimpiadi. Lo stadio Auguste Dury di Saint-Etienne si trova in un'area urbana, quindi il volo del drone canadese non era autorizzato.

Droni spia alle Olimpiadi di Parigi

Droni spia alle Olimpiadi, allenamenti filmati di nascosto e sanzioni esemplari. Sembrano gli ingredienti per un film di spionaggio di tutto rispetto ma, purtroppo, è una storia vera.

La nazionale femminile canadese di calcio si è ritrovata al centro di uno scandalo che ha scosso la quiete dei Giochi di Parigi 2024. L’uso di un UAV per spiare gli allenamenti della Nuova Zelanda è costato caro alla squadra nordamericana, penalizzata con sei punti e con la squalifica di alcuni dirigenti.

 

Olimpiadi 2024, un drone canadese ha spiato l'allenamento della squadra di calcio femminile neozelandese alla vigilia della partita d'esordio.

Olimpiadi 2024, un drone canadese ha spiato l’allenamento della squadra di calcio femminile neozelandese alla vigilia della partita d’esordio.

 

Ma cosa si cela dietro questa vicenda? Quali sono le implicazioni per lo sport e per l’uso delle tecnologie negli eventi sportivi, in questo caso di droni spia alle Olimpiadi?

 

La Spy-Story dei Giochi di Parigi

 

 

Lo scandalo è iniziato con l’arresto di un uomo a Saint-Etienne, in Francia. 

Nella tarda mattinata di lunedì 22 luglio, il supervisore dei siti di allenamento olimpico di Saint-Etienne ha avvertito la polizia della presenza di un drone che si librava sopra lo stadio Auguste Dury, dove erano in corso gli allenamenti della squadra neozelandese.

Il Comitato Olimpico Canadese ha in seguito confermato che la persona sottoposta a fermo è Joseph Lombardi, analista della squadra nordamericana.

Il procuratore locale ha dichiarato che in due diverse occasioni, un uomo legato alla squadra di calcio canadese “ha effettivamente filmato l’allenamento a porte chiuse della squadra femminile neozelandese, con l’aiuto di un drone”, si legge nel comunicato.

Le riprese effettuate il 22 luglio mostrano le giocatrici neozelandesi impegnate nel mettere in pratica gli schemi di gioco impartite dal loro allenatore. 

Lombardi ha inoltre ammesso durante l’interrogatorio l’esistenza di altre immagini, datate 20 luglio, fatte quando la Nuova Zelanda si stava allenando nello stadio Michon di Saint-Etienne.

Droni spia alle Olimpiadi: un occhio indiscreto dal cielo

 

Lo stadio Auguste Dury di Saint-Etienne si trova in un'area urbana, quindi il volo del drone canadese non era autorizzato.

Gli stadi Michon e Auguste Dury di Saint-Etienne si trovano in un’area urbana, quindi i voli del drone canadese non erano autorizzati.

 

Il drone illegalmente impiegato da Lombardi è dotato di telecamere ad alta risoluzione in grado di catturare immagini dettagliate anche a grande distanza. 

Alcuni esperti ipotizzano che potessero essere equipaggiati anche con software di riconoscimento facciale e di analisi del movimento, strumenti in grado di fornire informazioni preziose sulle tattiche avversarie. 

 

6 droni intercettati ogni giorno dalla sicurezza francese

 

 

Nonostante i diversi test anti-drone effettuati negli scorsi mesi in vista dei Giochi, secondo una dichiarazione del Primo Ministro francese Gabriel Attal, almeno sei droni vengono intercettati ogni giorno dalle autorità francesi, soprattutto nei pressi dei luoghi in cui si svolgeranno gli eventi principali.

I colpevoli sono principalmente turisti che vogliono avere una vista esclusiva sullo svolgimento delle Olimpiadi di Parigi 2024, dimenticando che esiste un severo divieto di pilotaggio dei droni. Negli scorsi mesi la Francia ha testato diverse soluzioni anti-drone, eppure

 

Le conseguenze legali: chi paga lo scotto?

 

La dichiarazione del Comitato Olimpico Canadese, con le misure prese contro la C.T. Bev Priestman, l'allenatrice Jasmine Mander e Joseph Lombardi, l'analista che ha pilotato il drone spia.

La dichiarazione del Comitato Olimpico Canadese, con le misure prese contro la C.T. Bev Priestman, l’allenatrice Jasmine Mander e Joseph Lombardi, l’analista che ha pilotato il drone spia.

 

Bev Priestman, l’allenatrice della squadra di calcio femminile del Canada, è stata immediatamente sospesa dal suo incarico per tutta la durata delle Olimpiadi a seguito del caso di spionaggio con i droni su due sessioni di allenamento della Nuova Zelanda. 

In seguito è arrivata la sanzione ufficiale della FIFA, che ha squalificato per un anno la ct Bev Priestman, la sua assistente Jasmine Mander e l’analista Joseph Lombardi.

Inoltre, la squadra olimpica canadese – che difende la medaglia d’oro vinta alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021 – sarà penalizzata con una detrazione di sei punti dal totale della fase a gironi, ha dichiarato la FIFA, una mossa che garantisce essenzialmente l’eliminazione della squadra dalla competizione.

L’autore materiale del gesto, Joseph Lombardi, è stato accusato di aver fatto volare i droni su un’area vietata, reato che comporta una pena detentiva massima di un anno e una multa di 45.000 € (49.000 $).

Accompagnato da un avvocato, l’uomo ha accettato una condanna a 8 mesi di carcere, oltre alla confisca degli UAV e di altre apparecchiature elettroniche sequestrate nella sua stanza d’albergo.

Doping tecnologico: un fenomeno in crescita

 

La dichiarazione del Comitato Olimpico Neozelandese.

Droni spia alle Olimpiadi: la dichiarazione del Comitato Olimpico Neozelandese.

 

Il caso del drone canadese si inserisce in un contesto più ampio, quello del doping tecnologico. Negli ultimi anni, sempre più atleti e squadre hanno cercato di ottenere un vantaggio competitivo attraverso l’uso di tecnologie illecite. 

Si pensi, ad esempio, ai casi di manipolazione dei dati dei sensori nelle biciclette o all’utilizzo di esoscheletri per migliorare le prestazioni fisiche. 

Questi episodi dimostrano come la ricerca della vittoria a tutti i costi possa spingere gli atleti e gli staff tecnici a superare i limiti e a violare le regole.

Tecnologia ed etica sportiva: un futuro fumoso

Comunicato ufficiale del comune di Roissy, Parigi, situato nei pressi dell'Aeroporto Charles De Gaulle, che vieta il volo ai droni.

Comunicato ufficiale del comune di Roissy, Parigi, situato nei pressi dell’Aeroporto Charles De Gaulle, che vieta il volo ai droni.

 

La vicenda ha sollevato un dibattito cruciale sull’uso delle tecnologie nello sport.

Come bilanciare innovazione e fair play? Come proteggere i dati sensibili degli atleti? Domande che le federazioni sportive dovranno affrontare nei prossimi anni.

La diffusione delle tecnologie digitali sta rivoluzionando il mondo dello sport, offrendo nuove opportunità ma anche nuovi rischi. 

Per far fronte a queste sfide, è necessario un costante aggiornamento delle normative e una maggiore collaborazione tra le federazioni sportive, le autorità governative e le aziende tecnologiche. Solo in questo modo sarà possibile garantire la correttezza e la trasparenza delle competizioni e tutelare l’integrità dello sport.

 

[Credits: Reuters, 24heure.ca, Ville de Vémars, Drone-malin]

 

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