Droni per monitorare le alluvioni
Dal febbraio 2024, il nucleo droni della Protezione Civile di Calderara di Reno ha avviato un progetto ambizioso volto a ridurre il rischio di alluvioni, sostenuto e cofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
Il 23 settembre, presso il Centro Unificato di Protezione Civile (CUP), è stata presentata l’iniziativa alle associazioni di volontariato della Consulta di Bologna, segnando un importante passo avanti nella sicurezza e nell’efficacia delle operazioni di prevenzione.
Droni e tecnologie avanzate
Il cuore del progetto è l’utilizzo di droni equipaggiati con termocamere, strumenti innovativi che consentono un monitoraggio efficiente degli argini dei fiumi in diverse fasi critiche: prima, durante e dopo gli eventi alluvionali.
Gli UAV sono progettati per operare anche in condizioni climatiche avverse, in modo da garantire un monitoraggio rapido e preciso delle aree a rischio di esondazione.
Un ciclo completo di monitoraggio
Il progetto prevede un monitoraggio continuo degli argini dei fiumi, strutturato in tre fasi:
Droni per monitorare le alluvioni: azioni preventive
In fase preparatoria, i droni effettuano rilievi fotografici dell’alveo dei fiumi e degli argini. Questo permette di identificare potenziali criticità, come smottamenti o ostacoli al flusso delle acque.
Le immagini raccolte vengono elaborate per creare mappe 2D e 3D, strumenti essenziali per la pianificazione delle misure di prevenzione.
Durante le piene: monitoraggio attivo
Durante gli eventi alluvionali, i droni forniscono un supporto cruciale alle squadre di monitoraggio a terra.
Le camere termiche consentono di individuare con maggiore facilità fenomeni come fontanazzi, riducendo il rischio di cedimenti degli argini e permettendo interventi tempestivi.
La combinazione di visione aerea e tecnologia avanzata migliora notevolmente la capacità di risposta delle squadre di emergenza.
Dopo le piene: valutazione dei danni
Una volta cessata l’emergenza, i droni effettuano rilievi comparativi, analizzando lo stato degli argini e dell’alveo dei fiumi rispetto alle immagini raccolte prima delle piene. Questa analisi consente di valutare criticità emerse e di identificare nuove problematiche.
Inoltre, i droni possono scansionare aree ed edifici alluvionati, creando ricostruzioni dettagliate in 3D per una valutazione approfondita dei danni.
Un progetto di rilevanza nazionale
Le procedure sviluppate all’interno di questo progetto sono state messe a disposizione di tutte le associazioni di protezione civile a livello regionale e nazionale.
Andrea Manzo, Presidente dell’Associazione Volontari di Protezione Civile di Calderara di Reno, ha dichiarato: “Questo progetto rappresenta un passo avanti fondamentale per la sicurezza e l’efficacia delle operazioni di prevenzione”.
Manzo sottolinea l’importanza di dotare i volontari di competenze avanzate e di sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia.
Mario Carli, coordinatore del nucleo droni, ha aggiunto che il team, attivo da oltre due anni e composto da sei piloti certificati, è equipaggiato con tre droni di proprietà. “Crediamo che questi strumenti possano aiutare significativamente i volontari nelle attività di monitoraggio di fiumi e torrenti”, ha affermato Carli, evidenziando l’impegno continuo nell’ottimizzazione delle procedure e nella sperimentazione di nuovi strumenti di analisi.
Il progetto di monitoraggio con droni della Protezione Civile di Calderara di Reno segna un importante passo avanti nella gestione delle emergenze legate alle alluvioni.
Grazie all’integrazione di tecnologie avanzate e alla dedizione dei volontari, l’iniziativa si propone di migliorare la sicurezza delle comunità e di ridurre i rischi legati a eventi meteorologici estremi.
[Credits: Protezione Civile Calderara di Reno]
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Sovvenzioni
Con riferimento all’art. 1 comma 125 della Legge 124/2017, qui di seguito sono riepilogate le sovvenzioni ricevute nell’anno 2022:
Soggetto erogante: Stato Italiano
Contributo ricevuto: 16.398
Causale: Bonus investimenti L.160/19
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